"Adrienne von Speyr aveva una predilezione per "il discepolo che Gesù amava", e lo vedeva come l'ultimo e più profondo interprete del mistero di Gesù, dell'amore del Padre per il mondo, del ruolo dello Spirito Santo come perfetto introduttore alla luce della rivelazione del Padre e del Figlio. Adrienne ha anche vividamente penetrato la profonda comunione di fede e di cuore tra la Madre di Gesù e l'unico apostolo che rimase con lei ai piedi della Croce. La vedeva come l'origine verginale della Chiesa, di questa Chiesa che doveva essere affidata a Pietro. Che questa spiritualità, intensamente vissuta da Adrienne von Speyr, vi aiuti ad incarnare sempre meglio la vostra sollecitudine per la vita evangelica ed ecclesiale nelle realtà del mondo contemporaneo!" (Giovanni Paolo II).